Esiste un terrier di grande temperamento e vivacità: fiero, coraggioso, intelligente, socievole, affettuoso e, come tutti i terrier, cacciatore. Le sue piccole dimensioni ed il suo pelo fluente e setoso lo hanno fatto diventare, nell’immaginario popolare, un cane da salotto, agghindato e spesso viziato, come un aristocratico cagnolino da compagnia.
Ma la sua indole e le sue stesse origini sono ben più umili e prosaiche, sono esattamente quelle di un terrier, di un cane nato per cacciare animali da tana e piccoli mammiferi.
Sembra infatti che la prima genesi di questa razza risalga alla seconda metà del XIX° secolo. Erano gli anni tormentati della rivoluzione industriale, le persone si trasferivano in massa, in cerca di lavoro, dalle campagne alla città, e la contea dello Yorkshire divenne presto un importante centro per l’estrazione del carbone e per l’industria tessile, attirando a sé numerose comunità di lavoratori. Si racconta che nel settore tessile i topi arrecassero gravi danni alle balle di lana e cotone, tanto che presto si cominciò ad introdurre nelle fabbriche cani di piccola taglia, selezionando i terrier più indicati nella caccia al topo, come i Manchester, i Dandie Dinmont Terrier, i Black and Tan Terrier, gli Skye Terrier o razze da esso derivate come il Clydesdale e/o Paisley Terrier(ormai estinto).
Più o meno nei medesimi anni pare che la stessa cosa avvenisse nelle miniere di carbone. Le piccole dimensioni di questi cani si rivelarono utili non solo per cacciare i roditori, ma anche per raggiungere i cunicoli più stretti e soccorrere i minatori in difficoltà, in situazioni di emergenza.
Con ogni probabilità lo Yorkshire Terrier nacque dall’incrocio di questi terrier, probabilmente anche con qualche influenza del maltese, di cui cui sembra conservare molti caratteri. Quel che è certo è che comparì per la prima volta col nome di Broken-heired Scotch Terrier nel 1861, nel libro del Kennel Club. Venne infine consacrato come Yorkshire Terrier nel 1874, quando finalmente il Kennel Club britannico registrò i primi esemplari yorky.
L’ufficializzazione della razza continuò per tappe graduali: nel 1885 l’American Kennel Club (AKC) registrò anch’esso la nuova razza; infine nel 1886, sempre l’AKC, ne riconobbe la specificità, ben distinta dagli altri terrier scozzesi.
Il primo esemplare riconosciuto di questa razza è nato nel 1865 nello Yorkshire, il suo nome era Huddersfield Ben, era di proprietà dei coniugi M. A. Foster e fu allevato dal signor W. Eastwood di Huddersfield. Ben aveva solo sei anni quando morì, vittima di un incidente, ma furono sufficienti per vincere una settantina di premi, per rendere popolare la nuova razza (anche grazie alla grande abilità nella caccia ai roditori), e per generare numerosi cuccioli, molti dei quali furono campioni fondamentali per la determinazione dello standard.
Lo Yorkshire ebbe grande successo in epoca vittoriana, ma al sopraggiungere della seconda guerra mondiale aveva perso gran parte della sua popolarità in favore di altre razze. A risollevare le sorti del nostro piccolo terrier in calo di consensi ci pensò un valoroso rappresentante, trovato da un soldato americano nella giungla della Nuova Guinea, in una trincea abbandonata, ed acquistato per sei dollari dal caporale William. Questo simpatico cagnolino di appena quattro chili ebbe una vita intensa e avventurosa, tanto da meritarsi a Cleveland un monumento con dedica: “Il più piccolo soldato e il più grande cane della seconda guerra mondiale”.
Pronto a condividere l’esistenza col sul padrone, il piccolo e coraggioso Smoky si ritrovò assieme a questi arruolato nella 5a Air Force americana, sopravvisse a 150 raid aerei in Nuova Guinea, ad un tifone in Okinawa e persino ad un atterraggio con paracadute cucito su misura per lui, ha volato sugli aerei, partecipato a missioni di ricognizione e salvataggi in mare.
Decisivo fu il suo contributo nella costruzione della base aerea del Golfo di Lingayen, quando percorrendo un tubo sotterraneo di 20 cm di diametro e di 20 m di lunghezza con il filo del telegrafo allacciato al collo, permise in pochi minuti un collegamento che avrebbe richiesto due giorni di lavoro.
Dopo la guerra Smoky divenne una star, finì a Hollywood, partecipò a diverse trasmissioni televisive ed ebbe persino uno show tutto suo. Soprattutto però, ridestò negli americani e nel mondo intero l’interesse sopito per questa giovane e affascinante razza.
Oggi lo yorky, negli Stati Uniti è la seconda razza per numero di registrazioni dopo il Labrador Retriver. In italia ha conosciuto la sua massima espansione nel 1990, ma conserva a tutt’oggi il primato di diffusione rispetto alle altre razze di piccola taglia.